Alimentazione in gravidanza

Alimentazione in gravidanza, cosa mangiare e cosa evitare

La gravidanza è un evento biologico molto importante durante il quale, mai come in nessun altro periodo della vita, la salute di un individuo dipende strettamente dalla salute di un altro. L'alimentazione in gravidanza gioca quindi un ruolo fondamentale sia sul corso, sia sull'esisto della gravidanza stessa.

Una giusta alimentazione della madre ancor prima dell'inizio della gravidanza, nonché una corretta e adeguata nutrizione prima e durante il periodo gestazionale, sono condizioni essenziali per la prevenzione di una gran parte delle patologie materne e neonatali come gestosi, ipertensione, diabete gestazionale, corretto sviluppo neuronale e del feto.

Durante la gravidanza, la gestante subisce numerose modifiche fisiologiche: la prima e più visibile tra queste è l'aumento di peso (incremento ponderale), l'incremento del dispendio energetico dovuto allo sviluppo del feto, della placenta e di alcuni organi materni (utero, seni etc.).

Vediamo qual è l'alimentazione corretta in gravidanza per stare serene e affrontare questo bellissimo evento nel migliore dei modi, per la sicurezza del bimbo.

Alimentazione in gravidanza: nutrire due vite

Linee guida per un'alimentazione sana nel primo trimestre di gravidanza

Le nonne ripetevano spesso alle proprie figlie in gravidanza che bisognava mangiare per due. I tempi erano diversi, la sedentarietà non era cosi dilagante come avviene oggi nella società occidentale e la spesa energetica era sicuramente maggiore. Attualmente i cibi sono sempre disponibili e spesso quelli più palatabili sono a buon mercato e accessibili alla maggior parte delle persone.

✅ La spesa energetica giornaliera di una donna in gravidanza può variare da 150 a 370 kilocalorie pari a 2 frutti in più durante la giornata. L’energia spesa è dunque relativamente modesta.

L’aspetto qualitativo invece assume una importanza fondamentale nella nutrizione della gestante. Sicuramente una alimentazione in gravidanza monotona, associata a cattive abitudini alimentari, possono aggravare la carenza di questi nutrienti.

Inoltre la disponibilità di numerosi snack, biscotti, merendine consumati al bar o durante le pause giornaliere pone il problema della facilità con cui vengono assunti una buona quantità di grassi saturi a discapito di quelli mono e polinsaturi di cui sono ricchi l’olio extra vergine d’oliva e i pesci, essenziali per una migliore formazione delle cellule fetali. È dunque importante porsi questa domanda: meglio mangiare per due o due volte meglio?

Alimentazione in gravidanza dimagrire dieta

Superare il mito di "mangiare per due": l'equilibrio tra apporto calorico e necessità

I pasti durante la gravidanza devono essere pasti completi, con una piccola fonte di carboidrati proteine e grassi. Ci deve essere sempre una fonte di fibre date da un contorno di verdure o ortaggi e frutta. Dunque un piatto completo oppure un piccolo primo con un piccolo secondo, verdura e frutta va benissimo per compensare le necessità della donna in gravidanza.

La buona regola dei 5 pasti al giorno sono validissime anche per le donne in gravidanza. Fare 3 pasti importanti (colazione, pranzo e cena) permettono di dare alla futura mamma e al feto tutti macro e micronutrienti di cui necessitano, mentre 2 piccoli spuntini a metà mattinata e metà pomeriggio consentono di spezzare la fame e prevenire possibili “raptus” di fame che possono aversi durante il pranzo o la cena. Inoltre è di fondamentale importanza bere circa 30 ml di acqua al giorno per ogni chilo di peso corporeo. Inoltre è importante non sottovalutare uno stile di vita attivo.

Le gestanti spesso vanno incontro a problemi di ritenzione idrica, stipsi, aumento anomalo del peso, che possono essere limitati, nella maggior parte dei casi da una adeguata attività fisica aerobica che migliora l’attività cardiovascolare e permette di bruciare quelle kilocalorie in eccesso assunte durante la giornata, ma soprattutto può essere di supporto ad una adeguata alimentazione nel limitare i problemi di ipertensione e diabete gestazionale che sempre più si riscontrano nella civiltà occidentale. Inoltre una adeguata attività fisica grazie al rilascio di endorfine e serotonina predispone al benessere psicologico e sul tono dell’ umore.

Camminare dunque almeno trenta minuti al giorno, utilizzare il meno possibile auto e ascensori, mantenersi attivi a casa e al lavoro sono potenti mezzi che aiutano la gestante a migliorare il suo stato di salute.

Pasti completi e spuntini: come soddisfare le necessità nutritive della gestante

L’alimentazione in gravidanza deve essere la più varia possibile in modo che l’apporto di tutti i nutrienti sia soddisfatta durante tutta la settimana.

Tutti i nutrienti passano al feto attraverso la placenta. La placenta è un organo ex-novo e oltre ad essere un organo endocrino è anche un organo nutritivo.

Nella immagine seguente si nota come le necessità di alcuni nutrienti siano aumentati in particolare il ferro, le vitamine del gruppo B, l’acido folico ed altri micronutrienti. La crescita fetale è regolata dall'equilibrio tra domanda nutritiva fetale e l’apporto nutritivo materno-placentare.

 grafico alimentazione in gravidanza

grafico fabbisogno gravidanza

Carboidrati, proteine, grassi e fibre: gli elementi chiave dell'alimentazione in gravidanza

L'importanza dei carboidrati per fornire energia al feto in crescita

I carboidrati servono per fare il glucosio nel sangue che è una delle maggiori fonti di energia nell’uomo.

La rapida crescita del feto richiede una grossa quantità di energia tramite il glucosio, che deve essere sempre disponibile per il bambino.

I carboidrati devono coprire il 45-60% dell’energia totale giornaliera, di cui solo il 10% deve derivare dai carboidrati semplici.

La quantità di carboidrati che deve introdurre per soddisfare le esigenze della mamma e del feto è di circa 175 gr. La maggior parte delle donne gravide sopperiscono a questa raccomandazione con una alimentazione sana.

È importante chiarire che i carboidrati complessi come il pane, la pasta, i cereali, non devono mai mancare nella dieta giornaliera rispetto agli zuccheri semplici contenuti nelle bibite, succhi di frutta e affini che sicuramente vanno limitati perché causano picchi iperglicemici.

Le donne in gravidanza devono essere messe al corrente che una bassa quota di carboidrati mette a dura prova la crescita normale del feto. Una restrizione mite dei carboidrati può essere applicata solo nelle donne diabetiche. I carboidrati sono quindi molto importanti nell'alimentazione durante la gravidanza.

Proteine di elevato valore biologico: mattoni per la crescita e lo sviluppo fetale

Durante la gravidanza si manifesta principalmente un aumento del fabbisogno di proteine di elevato valore biologico ( i mattoni dei nostri tessuti e organi) soprattutto dal 2° trimestre in poi allorquando la struttura del feto si va sempre più definendo.

L’introito adeguato di proteine fornisce la base necessaria per la formazione di enzimi, anticorpi, tessuto muscolare  e collagene, che sono utilizzati per la pelle, le ossa, i vasi sanguigni, e altri tessuti del corpo. Un apporto inadeguato di proteine sia in eccesso che in difetto può portare a ritardi di crescita del feto oppure a sviluppi anomali.

Durante la gravidanza c’è una forte ritenzione di azoto per sopperire alle richieste proteiche del feto.

Carne, pesce, latte e derivati, sono ricchi di queste proteine.

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I grassi essenziali e le loro implicazioni nello sviluppo del feto

I grassi inoltre sono nutrienti essenziali in quanto sono i nutrienti che permettono la formazione di numerosi ormoni e sono il rivestimento delle cellule del nostro organismo. I grassi non sono tutti uguali, ma quelli saturi di origine prettamente animale vanno distinti da quelli vegetali o da quelli contenuti nel pesce di cui tanto se ne parla.

Gli omega-3, infatti, sembrano essenziali per un buon sviluppo del cervello del feto. È dunque importante apportare una buona quantità di pesce azzurro nella dieta.

La madre deve soddisfare l’accrescimento lipidico (steroli, fosfolipidi e trigliceridi) del feto affinché possano ben svilupparsi le membrane cellulari, il sistema endocrino in particolare occhi e cervello.

La raccomandazione rimane quella di mantenere la quota di lipidi dal 20 al 30% delle calorie totali, con particolare attenzione alle donne malnutrite. Solo il 10% deve derivare dai grassi saturi

Particolare attenzione va messa agli acidi grassi essenziali (ecosanoidi) prediligendo quelli omega 3 e diminuendo quelli omega 6. La carenza di omega 3 porta nel bambino ad un quoziente intellettivo minore e quozienti più bassi di acuità visiva, nonché un maggior rischio di depressione nell’adulto. Generalmente nella dieta standard l’apporto di omega 3 è molto basso mentre è molto alto quello di omega 6 (1:10). La raccomandazione è un rapporto di 5:1 (omega6/omega3)

Il cervello è l'organo più grasso del corpo. 2/3 del peso del cervello umano è rappresentato dai fosfolipidi.

Il DHA è l'EPA predominante nel cervello (40%) Il 50% del peso delle membrane neurali è rappresentato dal DHA. EPA, DHA insieme ad altri micronutrienti intelligenti (vit.C, vit.B, zinco, ferro, ecc.) sono fondamentali per lo sviluppo del cervello e la sua integrità e funzionalità.

nutrizione gravidanza

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L'importanza delle fibre per prevenire problemi intestinali durante la gravidanza

L’apporto di fibre previene la stitichezza, emorroidi e diverticolite nella donna in gravidanza.  L’apporto giornaliero dovrebbe passare da 14 gr al giorno a 24 gr al giorno. Per prevenire gli effetti collaterali citati bisogna assumere molti liquidi e fare un moderato esercizio fisico.

Vitamine cruciali per una gravidanza sana: A, D, B e acido folico

Vitamina A: indispensabile per il corretto sviluppo e la visione del feto

La presenza di vitamina A in particolare del suo precursore, il beta-carotene sono essenziali per il corretto sviluppo in quanto implicati nella sintesi proteica, nella differenziazione e nella visione.

La vitamina A andrebbe assunta sotto forma del suo precursore, cioè il beta-carotene.

Vitamina D: la sua importanza per la formazione di ossa e denti

È implicata nello sviluppo del feto in particolare per la formazione delle ossa e dei denti. Viene sviluppata in particolare con i raggi ultravioletti.

Recenti ricerche dimostrano che i bambini nati durante la tarda estate e inizio autunno sono più alti e hanno ossa più grandi (Sayers & Tobias, 2008). Una meta-analisi ha trovato chiare associazioni tra insufficienza di vitamina D durante la gravidanza e aumento del rischio di sviluppo di diabete gestazionale, preeclampsia, e nascita prematura (Aghajafari et al., 2013).

Non è chiaro se la supplementazione prima o durante la gravidanza potrebbe aiutare a prevenire queste condizioni, e la ricerca è in corso.

Il pesce grasso (ad  esempio, sgombri, sardine, salmone), tuorli d'uovo e il latte fortificato sono tutti buoni fonti alimentari di vitamina D.

Vitamine del gruppo B: fondamentali per il metabolismo energetico durante la gravidanza

Vitamine del gruppo B sono utilizzati  principalmente come cofattori del metabolismo energetico e la necessità per queste vitamine è aumentata proporzionalmente all'aumento del fabbisogno energetico durante la gravidanza.

La carenza di vitamina B è rara a causa della loro disponibilità in un'ampia varietà di fonti alimentari e la loro presenza negli integratori prenatali. Due Vitamine del gruppo B, acido folico e B12, occorre dedicare particolare attenzione, a causa dei loro ruoli unici durante lo sviluppo fetale e per il deficit in una donna incinta.

Acido folico: un alleato nella prevenzione di difetti congeniti e altre patologie

La capacità preventiva dell’acido folico nei confronti dei difetti congeniti del feto è supportata da numerose prove scientifiche già da anni. L’acido folico, infatti, è capace di ridurre nel nascituro il rischio di malformazioni a carico del sistema nervoso come ad esempio la spina bifida o l’ anecefalia.

Ogni giorno si aggiungono nuove virtù a questo tipo di vitamina. La letteratura scientifica riporta che l’acido folico previene l’anemia, riduce fino al 50% gli aborti spontanei, abbassa di 30 volte il rischio di cardiopatie congenite ed ultimamente il suo spettro d’azione protettivo si è esteso, insieme alla vitamina B6, nei confronti del cuore (European Journal of Clinical Nutrition, 2004) grazie alla sua capacità di diminuire i livelli di omocisteina, un aminoacido coinvolto ed associato al rischio di infarto e più in generale a malattie cardiovascolari.

Durante la gravidanza la richiesta di acido folico passa da 200 a 400 microgrammi al giorno, ma l’alimentazione da sola spesso non soddisfa questo fabbisogno rendendo necessario l’uso di integratori.

È stato dimostrato che gli integratori di acido folico sono in grado di ridurre il rischio di difetti del tubo neurale e altre malformazioni fetali (es. malformazioni cardiache, labiopalatoschisi, onfalocele, ecc.)

Poiché molte gravidanze non sono pianificate, tutte le donne in età riproduttiva dovrebbero essere integrate con acido folico o almeno 2-3 mesi prima della gravidanza per raggiungere un livello di folato plasmatico sufficiente per la riproduzione. La supplementazione giornaliera di acido folico deve essere continuata durante le prime 12 settimane di gravidanza

mangiare in gravidanza

Dove è presente l’acido folico? Esso è presente in molte verdure a foglia larga, nella frutta e nei legumi, tuttavia la lunga filiera produttiva industriale e domestica (stoccaggio, cottura e conservazione) fa perdere la maggior parte del valore nutritivo. Questo è il motivo per cui nella gravidanza è indicato assumere integratori che comunque “integreranno” l’apporto vitaminico senza sostituire completamente l’uso di verdura, frutta e legumi.

Bisogna tenere in considerazione che il processo di preparazione, cottura e conservazione degli alimenti può distruggere gran parte dei folati presenti nei cibi, dato che si tratta di vitamine idrosolubili, sensibili al calore, alla luce, all’aria e all’acidità:

  • ✅ BOLLITURA: con questo metodo si ha una perdita di folati molto elevata, dal 50 al 95% in relazione alla quantità di acqua e al tempo di bollitura. Si consiglia la riduzione dei tempi di cotture
  • ✅ COTTURA AL VAPORE: è tra le tecniche che preserva maggiormente i folati. In media viene mantenuto il 90% dei folati totali. È consigliabile per la cottura di verdure ed ortaggi perché mantiene elevate le proprietà nutrizionali
  • ✅ SOTTOVUOTO: è la tecnica che garantisce la maggiore ritenzione di folati. Vengono mantenuti per il 98-99%
  • ✅ FORNO: con la cottura al forno viene mantenuto il 50-85% dei folati totali. Le verdure a foglia perdono un po' più di folati e trattengono solo il 70% del loro contenuto totale se cotte al forno
  • ✅ FRITTURA: la frittura mantiene il 45-85% dei folati contenuti nelle verdure e negli ortaggi

Preferire cotture brevi, con poca quantità di acqua e cottura a vapore o il sottovuoto

acido folico gravidanza

Studi recenti suggeriscono di associare l'acido folico e altre vitamine del gruppo B (cioè la vitamina B12).

Normalmente, non assumere la dose di acido folico oltre 1.000 mcg/giorno

Alcune donne hanno bisogno di prendere una dose maggiore (5 mg al giorno) di acido folico:

  • donne o partner affetti da difetti del tubo neurale
  • precedente neonato affetto da difetti del tubo neurale
  • storia familiare difetti del tubo neurale
  • obesità, diabete, epilessia

vitamina b12

Il ferro in gravidanza

Il ferro è un minerale traccia che è vitale per la crescita fetale e sviluppo perché gioca un ruolo chiave come cofattore per gli enzimi coinvolti nella reazioni di ossidoriduzione, che si verificano in tutte le cellule durante metabolismo. Il ferro è necessario anche come componente della emoglobina che permette globuli rossi del sangue di trasportare ossigeno in tutto il corpo.

Il ferro è essenziale per sviluppo neurologico normale durante lo sviluppo fetale e l’infanzia. Carenze durante l’infanzia e la prima infanzia sono associate ad alterata funzione della memoria e modifiche del temperamento. Deficit di memoria persistono anche dopo livelli di ferro normali vengono raggiunti (Georgieff, 2008). Nel corso dell’ultimo trimestre il feto accumula molto ferro e dunque la richiesta è maggiore.

  • Bassi livelli di emoglobina materna sono associati a parto pretermine (Murphy 1986, Godfrey 1991) e basso peso alla nascita (Kim 1992, Klebanoff 1991, Steer 2000)
  • La carenza di ferro materna può influenzare negativamente le prestazioni cognitive, lo sviluppo e la crescita fisica dei bambini (OMS 2001, Lozoff 2006) è stato dimostrato che una carenza di ferro moderata o grave durante l'infanzia ha effetti cognitivi irreversibili (Gleason 2007)
  • Studi su modelli animali suggeriscono una programmazione fetale delle malattie dell'adulto (es. ipertensione) nei feti che soffrono di anemia durante il periodo intrauterino (Andersen 2006)

Il migliore  metodo per la lotta contro la carenza di ferro in gravidanza è quello di promuovere un elevato consumo prima della gravidanza in modo che ci saranno almeno 300 mg di ferro depositati nella  donna che entra gravidanza.

Il ferro alimentare va preso con una fonte di vitamina c in modo da aiutare l’assorbimento, mentre i prodotti lattiero-caseari inibiscono l’assorbimento. La carne rossa presenta un’alta concentrazione di ferro biodisponibile.

dieta vegana gravidanza

ferro in gravidanza

Il calcio in gravidanza

Il  calcio è fondamentale per lo sviluppo neonatale. Il fabbisogno aumenta in modo importante durante la gravidanza e allattamento. La richiesta varia dai 50 mg/die a metà della gravidanza fino ai 330 mg/die al termine.

L’aumento corrisponde

  • ad una maggiore mobilizzazione del calcio dallo  scheletro  materno,
  • efficiente assorbimento intestinale
  • aumento della ritenzione renale durante l’allattamento

I livelli di assunzione raccomandati sono maggiori per la donna in gravidanza (1,2 g/die) rispetto alla donna che allatta e alla popolazione femminile generale (1,0 g/die)

 calcio in gravidanza

Come si fa a dimagrire in gravidanza?

Cominciamo col dire che non vi è un numero di chili ideale da raggiungere durante la gravidanza ma molto dipende dalla propria costituzione e dal peso pregravidico.

Gli ultimi studi scientifici hanno rilevato che esiste un rapporto direttamente proporzionale fra il peso della mamma e quello del futuro neonato, per cui un peso eccessivo acquisito durante la gravidanza va ad incidere sul futuro peso del neonato e dunque su un possibile problema di sovrappeso. In genere il peso corporeo al termine della gestazione, per una donna normopeso, dovrebbe aumentare in media di 12-13 kg circa al massimo, dei quali 3 sono attribuibili al peso del feto, 4 sono costituiti dal tessuto adiposo che riveste una importanza fondamentale durante l’allattamento, e i rimanenti sono composti da placenta, liquido amniotico, incremento della massa sanguigna e dall’utero.

Indicativamente, l’aumento di peso dovrebbe essere di 1 Kg circa nel primo trimestre, di 4 Kg a metà gravidanza (20 settimane) di 8 Kg a 30 settimane e di 10/12 Kg a termine della gestazione. Le donne con gravidanza gemellare dovrebbero avere un aumento di peso (in kg) desiderabile di 16-20,5 (750 g/sett nel 2° e 3° trimestre).

Nonostante gli incrementi i range di peso raccomandati il metodo più accurato affinché si possa dare le giuste calorie è quello di monitorare il peso della donna durante tutta la gravidanza

Che cosa non si può mangiare in gravidanza?

Ti stai chiedendo a cosa bisogna fare attenzione nei primi mesi di gravidanza. Ebbene, durante la gravidanza le donne diventano più suscettibili ad alcune malattie infettive provocando danni sia al feto si alla madre. Particolare attenzione va posta alla loro sicurezza alimentare.

Durante questo periodo si ha una maggiore sensibilità alle infezioni di epatite E, Coxiella burnetii, Listeria monocytogenes, e Toxoplasma gondii, che sono agenti patogeni intracellulari che prendono vantaggio dei cambiamenti ormonali durante la gravidanza andando ad intaccare le funzioni immunitarie (Smith, 1999).

La Listeria è una malattia infettiva che colpisce in particolare i ruminanti. Viene trasmessa all’uomo attraverso il contatto diretto con animali infetti o con l’ingestione di alimenti (carne latte e derivati) proveniente da animali infetti. La trasmissione materno fetale avviene soprattutto nel III trimestre. L’infezione può causare aborto o comunque la nascita di un feto morto, parto prematuro o seri problemi al feto.

La Listeria monocytogenes è un batterio che differentemente dagli altri prolifera alle basse temperature e dunque anche in frigo. È resistente al congelamento ed essiccazione, ma viene eliminato con la cottura, arrostitura, sterilizzazione e pastorizzazione.

attenzione in gravidanza

  • Consumare latte e prodotti derivati (es. yogurt) solo se pastorizzati.
  • Evitare formaggi a crosta molle (es. brie, taleggio) e formaggi erborinati (es. gorgonzola).
  • Cuocere adeguatamente gli alimenti
  • Lavare accuratamente i vegetali
  • Mantenere pulito il frigorifero per evitare contaminazioni crociate tra diversi alimenti
  • Lavarsi sempre le mani prima e dopo il contatto con cibi crudi e prima di mangiare
  • Non consumare prodotti gastronomici senza prima averli scaldati nuovamente ad alte temperature.

La Toxoplasmosi è determinata dall’agente patogeno Toxoplasma Gondii ed è un parassita che infesta soprattutto i gatti. L’infezione è dovuta soprattutto alle uova contenute nelle feci dei gatti, le quali se diffuse da vento e polvere possono infettare le verdure. Inoltre queste uova possono infettare l’erba degli animali e finire di conseguenza nelle carni. È pertanto possibile venire a contatto con il parassita attraverso carne cruda e verdure.

La madre che viene a contatto con il parassita rileva una semplice influenza, mentre il feto può subire gravi danni.

Pericolosa per il feto poiché è in grado di attraversare la membrana placentare:

  • ⛔ Danni al sistema nervoso centrale, ritardo mentale o epilessia
  • ⛔ Aborto spontaneo
  • ⛔ Malformazioni
  • ⛔ Lesioni agli occhi

malattie gravidanza

COTTURA:  E’  stato  dimostrato  come  le  forme  infettanti  di Toxoplasma vengano devitalizzate con il calore a 67 °C per almeno 4 minuti.

Evitate la cottura in microonde!

Questo tipo di cottura non consente una distribuzione adeguata e uniforme del calore; la temperatura raggiunta può non essere sufficiente per devitalizzare il parassita

CONGELAMENTO/SURGELAMENTO: le cisti del parassita possono resistere tra -1 °C e -8 °C. Il congelamento casalingo (-12/-15 °C per almeno  un  giorno)  e  le  tecniche  di  surgelamento  commerciale (-30/-50 °C) sono sufficienti a garantire la sicurezza del prodotto

SALAGIONE: la salatura, se eseguita con concentrazioni di sale da cucina (cloruro di sodio) superiori al 6% per tempi prolungati, è in grado di inattivare le cisti di Toxoplasma nei tessuti animali

Riassumendo:

Evitare questi alimenti in gravidanza

  • ❌ Verdure crude, mal lavate o che non sei sicura siano state lavate accuratamente
  • ❌ Carni crude o poco cotte
  • ❌ Salumi freschi non stagionati, soprattutto se prodotti a livello familiare
  • ❌ Pesce crudo, poco cotto o affumicato
  • ❌ Frutti di mare crudi o poco cotti
  • ❌ Uova crude o poco cotte (occhio di bue, coque)
  • ❌ Salse, creme o piatti con uova crude o poco cotte (es. maionese fatta in casa, tiramisù)
  • ❌ Latte crudo o non pastorizzato, se non previa bollitura
  • ❌ Formaggi poco stagionati a pasta molle prodotti con latte crudo (es. brie, camembert)

Alimentazione sana in gravidanza: alcuni consigli utili

Acquisto e lavaggio

Accertati sempre della potabilità dell’acqua che utilizzi per bere, preparare il ghiaccio da mettere nelle bevande, per lavare o preparare gli alimenti o quella usata per lavare gli utensili della cucina

Non acquistare uova troppo imbrattate di sporco né uova refrigerate: se l’uovo subisce sbalzi termici potrebbe formarsi condensa sul guscio, che favorirebbe la penetrazione all’interno di germi patogeni

Lava accuratamente la frutta e le verdure prima di consumarle, tagliarle o cuocerle (anche quelle da sbucciare); utilizza acqua corrente potabile o, per una maggiore efficacia, detergenti a base di cloro (il bicarbonato invece è inefficace)

Se utilizzi detergenti a base di cloro per lavare frutta e verdura, non limitarti all'ammollo nella soluzione di acqua e detergente, ma risciacqua comunque i prodotti con acqua corrente

Pulisci e lava con una spazzola pulita: patate, carote, meloni, cetrioli e qualsiasi prodotto dell’ortofrutta a buccia che venga a contatto con il suolo; quindi asciugali accuratamente con un panno pulito o carta assorbente a perdere

Non lavare la carne avicola prima di cuocerla: eventuali schizzi potrebbero contaminare gli utensili e le superfici di lavoro o altri alimenti pronti al consumo presenti in cucina.

Preparazione e cottura

Cuoci in modo accurato e completo uova, prodotti ittici (in particolare molluschi bivalvi) e le carni (in particolare carni avicole e macinato bovino)

Non utilizzare il forno a microonde per cuocere gli alimenti: non garantisce una cottura uniforme dell'alimento

Non rompere le uova sui bordi del contenitore che utilizzerai per lavorarle, utilizza un altro recipiente

Dopo la rottura, allontana i gusci delle uova dalla cucina

Verdure, salumi e insaccati crudi possono essere usati come condimenti della pizza solo se cotti assieme alla pizza stessa

Conservazione

Non conservare pesce cotto a lungo e consuma il pesce fresco entro breve tempo dall’acquisto

Non conservare i prodotti refrigerati oltre la data di scadenza

Consuma in breve tempo i prodotti precotti o pronti per il consumo

Consuma eventuali avanzi di cibo conservati previo accurato e uniforme riscaldamento ad alte temperature in modo da essere sicura di aver abbattuto una possibile contaminazione microbica dell’alimento

In frigorifero, separa bene i prodotti crudi (specialmente uova, carne e pesce) fra loro e soprattutto dalle verdure e dai cibi cotti pronti al consumo

Conserva le uova sul ripiano centrale del frigo (4-5°C), ben separate dagli altri alimenti ed estraile soltanto poco prima dell’utilizzo

Non lavare le uova prima di porle in frigorifero: l’acqua potrebbe favorire la penetrazione di germi patogeni all’interno. Puoi pulirle con un panno umido prima dell’utilizzo

Mantieni il frigorifero in ordine e pulisci regolarmente le pareti interne e i ripiani con acqua calda e sapone liquido

Mantieni la temperatura del frigorifero entro i 4°C e quella del congelatore sotto i 17°C

Attenzione alle contaminazioni

Fai attenzione alle cross contaminazioni, ovvero alle contaminazioni fra prodotti crudi e alimenti pronti al consumo o fra superfici e utensili sporchi e alimenti pronti al consumo

Lava accuratamente con un detergente le superfici della cucina e gli utensili venuti a contatto con carni crude, frutta e verdure non lavate

Lava sempre le mani con un detergente prima di mangiare e dopo aver toccato carne cruda, gusci di uova, frutta e verdura non lavate o la terra

Elimina da casa insetti come mosche e scarafaggi, proteggi il cibo dal contatto con questi ultimi perché possono essere un veicolo per i patogeni

Usa sempre guanti di gomma in tutte le attività che possono comportare il contatto con materiali potenzialmente contaminati da feci di gatto (giardinaggio, orticoltura, pulizia lettiera del gatto, ecc.)

Cura bene la tua igiene personale, lava le mani ogni qual volta usi il bagno, cambi un pannolino, tocchi o accarezzi il tuo animale domestico e comunque sempre prima di preparare il cibo o mangiare

Che tipo di carne si può mangiare in gravidanza? Che affettati si possono mangiare in gravidanza?

Durante la gravidanza si può mangiare tutta la carne ben cotta. Vanno evitati gli insaccati non cotti come il prosciutto crudo, salame, bresaola, ecc. Si possono assumere gli insaccati cotti come il prosciutto cotto e la mortadella. Si possono assumere anche alcuni affettati stagionati come il prosciutto crudo stagionato almeno 30 mesi.

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Nutrizionista Napoli centro
Uliano Roberto

Autore

Dr. Roberto Uliano

Da 15 anni lavoro come nutrizionista nelle città di Napoli e Castellammare di Stabia.

Sono consulente e scrittore nel campo delle scienze dell'alimentazione presso diverse testate giornalistiche come viveresaniebelli, silhoutte. Nel 2015 sono stato consulente della testata "Bimbi a tavola", rivista di educazione alimentare per i bambini. Sono docente dal 2011 di nutrizione applicata presso la Scuola di Nutrizione Salernitana. Il mio obiettivo è quello di insegnare la nutrizione in pratica.

Opero da anni nel campo dell'obesità, dello sport e di numerose patologie correlate all'alimentazione.

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